Terna: investire nell’energia rinnovabile e nelle smart grid è un obiettivo primario

Storage, smart grid, integrazione delle fonti di energia rinnovabile: i temi trattati dal Terna nello Smart Grid Forum.

Terna: investire nell’energia rinnovabile e nelle smart grid è un obiettivo primario

Le energie rinnovabili sono ormai un tema noto alla maggior parte dei consumatori. La mentalità green si è ormai diffusa e ognuno cerca a suo modo di attuare dei comportamenti ecosostenibili: ad esempio, sono in aumento coloro che scelgono le tariffe di Illumia o quelle di Enel e altri operatori in base alla possibilità di avere o meno una fornitura di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Risparmiare sui costi di luce e gas è una priorità per ogni consumatore, ma scegliere la giusta tariffa non è l'unica via: una grande possibilità di risparmio infatti è rappresentata dal controllo e dall'ottimizzazione dei propri consumi e dalla possibilità di entrare a far parte attivamente di una rete intelligente che si modella in base ai bisogni degli utenti.

Questa rete intelligente altro non è che la smart grid, tema centrale dello Smart Grid Forum al quale ha partecipato come relatore anche Enrico Maria Carlini, in qualità di rappresentante del Terna. Carlini ha iniziato il suo intervento spiegando innanzitutto come sia preferibile parlare non di smart grid, ma di smart system: un sistema intelligente, quindi, che al suo interno ospita e collega diversi servizi.

La diffusione dell'energia rinnovabile è senza dubbio il pilastro per la creazione di questo sistema intelligente: con eolico e fotovoltaico, infatti, si può arrivare a coprire anche il 70% del fabbisogno energetico.

"Investire sulla rete quale asset strategico sia fondamentale, soprattutto alla luce delle nuove sfide poste dalla generazione distribuita - ha affermato Carlini - Migliorare l'integrazione delle rinnovabili all'interno delle reti di alta/altissima tensione è il nostro prossimo obiettivo. Difatti, in linea con gli standard europei, stiamo lavorando per stabilire quale sia il parametro di inerzia necessario per una rete che garantisca la stabilità minima necessaria al corretto funzionamento. In questo, storage e sistemi di bilanciamento come gli inverter sono fondamentali".

La diffusione di impianti di energia rinnovabile, specie di quelli domestici di piccole e medie dimensioni, però, comporta alcune problematiche nella gestione della rete: se infatti fino a qualche tempo fa il flusso di energia andava in un'unica direzione, dal centro alle periferie della rete, ora questo flusso si è invertito e rende necessario sviluppare una rete intelligente, in grado di eliminare le congestioni.

È proprio questo infatti il maggior problema derivante dalle energie rinnovabili, la discontinuità: con il fotovoltaico, ad esempio, durante il giorno si abbassa tantissimo il carico della rete, perché l'energia viene perlopiù autoconsumata, mentre nelle ore serali si verifica un picco della richiesta. È quindi necessario rivedere anche le regole del dispacciamento.

Come attuare, in pratica, questi cambiamenti? Innanzitutto è necessario creare una rete che renda possibili controllare la generazione distribuita, ma è altrettanto importante responsabilizzare i nuovi produttori di energie rinnovabili che partecipano alla rete, in modo che possano anche sottoporsi a controlli per la qualità e la sicurezza del servizio nel complesso.

Un ruolo fondamentale per ovviare alla discontinuità della produzione derivante da energie rinnovabili è poi ricoperto dallo storage. Terna, attraverso la controllata Terna Storage, ha infatti avviato due progetti, in Sardegna e in Sicilia, per verificare quali siano i reali benefici dello storage, ma anche i costi di questa tecnologia.

L'obiettivo di questi progetti è accrescere la sicurezza dei sistemi elettrici nelle due isole maggiori, attraverso 40 MW di sistemi di accumulo con caratteristiche "Power Intensive". Il progetto si articola in due fasi: nella prima si realizzeranno 16 MW di impianti di accumulo "pilota", distribuiti in 8 MW a a Ottana in Sardegna, e 8 MW a Caltanissetta in Sicilia. Nella seconda fase ci sarà l'installazione dei restanti 24 MW, su una scala più grande.

Certo, sarà necessario anche capire quanto costeranno queste tecnologie se diffuse in larga scala e soprattutto quanto peso avranno nella bolletta dei consumatori, che proprio per questo motivo dovrebbero essere adeguatamente informati sullo stato dei progetti e una loro eventuale evoluzione.

Inoltre, in merito alla regolamentazione e al controllo dei produttori di energie rinnovabili è inevitabile chiedersi se ci saranno resistenze nei confronti di un'eccessiva responsabilizzazione: anche in questo caso, la diffusione delle informazioni e una maggiore sensibilizzazione al concetto di smart grid e smart system sembra l'unica via per ovviare a questi ostacoli.

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