Ecobonus 2013, come funzionano

Il Senato ha dato il via libera agli ecobonus fino alla fine dell'anno e alla possibile proroga per l'anno prossimo.

Ecobonus 2013, come funzionano

Gli ecobonus per il 2013 sono confermati. Dopo essere stati vicini all'eliminazione pochi mesi fa, ed in seguito alla conferma per decreto, ieri sono stati definitivamente approvati dall'aula del Senato che li ha allargati e ne ha accertato la disponibilità almeno fino alla fine dell'anno.

Anche se non si tratta di una grande mano (gli operatori del settore chiedono di fare come si fa in Germania, ovvero piano triennali o quadriennali), è sempre meglio di niente, come era stato prospettato nei mesi scorsi.

I bonus per le ristrutturazioni infatti varranno sicuramente fino al 31 dicembre prossimo, ed entro quella data il Governo dovrà decidere se prorogarli di altri 6 mesi, e così via. Insomma, gli ecobonus per ora ci sono e domani non si sa se ci saranno ancora, quindi meglio approfittarne subito. Ma chi ne potrà usufruire?

Oltre ai lavori già indicati in precedenza, ovvero ristrutturazioni edilizie ed adeguamenti per il risparmio energetico, un emendamento bipartisan ha aggiunto anche altri tipi di interventi coperti con il bonus. Parliamo di quelli dedicati all'adeguamento antisismico, fondamentali in un Paese a forte rischio terremoti come l'Italia, ma anche la messa in sicurezza degli edifici già esistenti (un allargamento della competenza delle ristrutturazioni), interventi sull'efficienza idrica, installazione degli impianti di depurazione delle acque contaminate da arsenico (intervento fondamentale nel Lazio dove questo inquinamento sta diventando un vero e proprio dramma), ed infine la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici.

Gli sgravi fiscali restano al 50% per ristrutturazioni edilizie, acquisto mobili ed elettrodomestici ed al 65% per il risparmio energetico e gli adeguamenti antisismici, ma soltanto nelle aree considerate a rischio 1 e 2 secondo la valutazione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che però lascia qualche perplessità visto che la zona dell'Emilia distrutta dal terremoto dell'anno scorso era considerata zona 3 e quindi rimane fuori da questa casistica.

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