Business dei rifiuti: dai fiordi norvegesi un esempio da imitare

Bruciano e riciclano così tanti rifiuti da doverli comprare all'estero, ma dove?

Business dei rifiuti: dai fiordi norvegesi un esempio da imitare

C'è chi ha problemi di smaltimento dei rifiuti e anche di approvvigionamento energetico e chi produce energia, ma talmente tanto che rimane senza lavoro, per mancanza di materia prima: i rifiuti. Difatti la Norvegia dispone di 150.000 milioni di rifiuti mentre ha una disponibilità di inceneritori per un totale di 700 milioni di tonnellate.

Mentre da noi anche queste nuove mentalità dell'energia eco e del riciclo non è ancora decollata, se non come al solito nell'ambito delle eco-mafie, nei paesi del Nord Europa è già diffusissimo, tanto che i norvegesi non riescono a rifornirsi di rifiuti neanche dai paesi vicini, che usano i rifiuti per loro stessi.

Gli inceneritori forniscono energia e teleriscaldamento: con l'energia prodotta si arriva a rifornire scuole ed un territorio pari a metà della popolazione norvegese, solo che non riuscendo a recuperare rifiuti, non essendo autonomi, centinaia di migliaia di persone rischiano di restare al buio e al freddo.

La domanda di energia prodotta da rifiuti, aumenta la quantità di rifiuti da comprare, la Svezia, l' Austria e la Germania che rifornivano anche la Norvegia continuano a costruire inceneritori trovando geniale l'idea di generare energia coi rifiuti, mentre da noi grandi città non sanno che farsene, e parlano ancora di centrali atomiche per produrre energia come una fonte che non può essere sostituita da altre fonti energetiche.

E c'è dell'altro: il fattore inquinante è molto limitato, pur bruciando 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti negli inceneritori del paese, ogni anno la Svezia, ad esempio, immette nell'ambiente solo un grammo di diossina.

Ovviamente non tutti i rifiuti possono essere bruciati, e per avere maggiori vantaggi è necessaria una differenziazione più precisa, ecco perché i rifiuti di Napoli nel 2011 non sono stati presi in considerazione: si preferiscono quelli divisi meglio.

C'è da dire poi che la Norvegia dispone di abbondanti riserve petrolifere, e, nonostante ciò sta importando parecchia spazzatura con una strategia che gli consente di farsi persino pagare da Paesi come il Regno Unito che inviano i propri carichi di rifiuti, per produrre energia, arrivando in sei mesi solo quest'anno, a spedire 45mila tonnellate di rifiuti domestici.

Tra quanto si pagano i rifiuti e quanto si ricava dall'energia si pareggiano i conti: in Europa è proliferare di termovalorizzatori attivi, impianti in grado di fornire calore ed elettricità a 20 milioni di persone, con la Norvegia, sul trono delle produzioni, per l'energia per il teleriscaldamento derivante dai rifiuti.

Economicamente davvero un successo, se si considerano i vantaggi per la produzione energetica che man mano andrà preferendo nuove vie ma la natura e l'ecosistema e gli ecologisti cosa dicono a riguardo?

I norvegesi si sono davvero organizzati bene, fanno una differenziata fatta ad ok il fiore all'occhiello della raccolta differenziata dividendo in tre sacchetti la loro immondizia: blu per la plastica, verde per l'umido e nero per tutto ciò che va nel termovalorizzatore.

Confronta le migliori offerte di luce e gas

Chiama gratis