Gas Eni-Snam: la separazione costa 3,5 miliardi

Raggiunto l'accordo tra Eni e Cdp per separazione con Snam. La quota dell'operazione sarà pari a 3,5 miliardi.

Gas Eni-Snam: la separazione costa 3,5 miliardi

Nella vicenda della separazione tra Eni e Snam è stato fatto un altro passo avanti. Il cda dell'azienda fornitrice di gas al livello nazionale, ha approvato la cessione alla Cassa depositi e prestiti del 30% meno un'azione di Snam. In una nota è stato precisato che Eni e Cdp hanno trovato un accordo sul prezzo dell'operazione, che complessivamente ammonterà a 3,51 miliardi di euro, pari a 3,47 euro per azione. Il prezzo della singola azione, che rimarrà fisso, è stato stabilito dall'accordo preliminare e corrisponde alla media dei prezzi di mercato tra il 26 aprile e il 25 maggio, giorno del varo del decreto che ha sancito la separazione della società dei metanodotti (Snam) dalla casa madre Eni. La cifra verrà pagata da Eni in tre tranches e la fine dell'operazione è prevista per dicembre 2013.

Sempre nella giornata di ieri è arrivata anche la notizia del parere favorevole dell'Autorità dell'energia elettrica e del gas sul decreto per la separazione di Snam da Eni. Nella nota diffusa dall'Autorità stessa si legge: "Lo schema di Dpcm contenente i criteri, le condizioni e le modalità previste per la separazione proprietaria della società Snam appare idoneo a garantire la piena terzietà di Snam".

Il cda Eni, dunque, ha preso atto di quanto previsto nel decreto che prevede la cessione della quota residua di Eni con procedure trasparenti e non discriminatorie. L'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, durante una conference call con gli analisti ha precisato "Abbiamo già ricevuto un numero di manifestazioni interesse non sollecitate per acquisire quote di Snam" che il gruppo dovrà mettere sul mercato (senza limiti di tempo nella vendita) dopo la cessione del 30% a Cdp.

Rispetto al parere dell'Antitrust, Scaroni ha affermato: "C'é un ragionevole ottimismo sul fatto che l'Antitrust approvi l'operazione, a differenza di quanto fatto con Terna" - e ha poi spiegato - "Terna fa due attività, trasporto e dispacciamento. Decide quali centrali devono funzionare. E quindi potrebbe teoricamente dare atto ad un fenomeno di discriminazione. Snam, invece, fa solo attività di trasporto di gas che é già di proprietà di qualcuno e quindi non potrebbe mai discriminare operatori.

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