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Come scegliere un condizionatore d’aria?

Se stai pensando di affrontare le torride temperature estive acquistando un condizionatore d’aria, dovrai scegliere con attenzione il modello adatto alle tue esigenze e utilizzarlo nel modo corretto. Solo così potrai limitare i consumi, evitando pensanti rincari sulla bolletta della luce. Infatti, data l’ampia offerta di modelli e tecnologie proposte dal mercato, la scelta del condizionatore d’aria potrebbe risultare un po’ difficoltosa e magari rivelarsi  inadeguata alle proprie esigenze, generando inoltre pesanti conseguenze sui costi delle bollette di energia elettrica.

In questa guida ti spiegheremo quali sono i consumi medi di un condizionatore d’aria, quali sono i pro e i contro dei modelli proposti dal mercato e infine ti sveleremo anche qualche piccolo accorgimento per limitare i consumi di energia elettrica.

 

  1. Come scegliere il condizionatore giusto?
  2. Meglio un condizionatore fisso o portatile?
  3. Quale classe energetica conviene scegliere per i condizionatori?
  4. Quanto consuma un condizionatore d'aria?
  5. Capacità di raffreddamento e liquidi refrigeranti
  6. Condizionatori inverter: come funzionano?
  7. Le agevolazioni fiscali 2018 per l'acquisto di un condizionatore

 

Come scegliere il condizionatore giusto?

Il primo aspetto da chiarire riguarda la differenza un condizionatore e un climatizzatore. Il climatizzatore rappresenta per alcuni aspetti l’evoluzione del condizionatore per le maggiori funzionalità offerte ed è decisamente più diffuso rispetto ai condizionatori.

Le funzioni aggiuntive di un climatizzatore riguardano la possibilità di impostare la temperatura interna, di usare il dispositivo come deumidificatore (per eliminare la presenza di umidità nell’aria), di gestire i flussi di aria e di migliorare la qualità dell’aria grazie alla presenza dei filtri.

Le caratteristiche principali di un condizionatore da prendere in considerazione in fase di sono:

  • il modello, fisso o portatile;
  • la classe di efficienza energetica e i marchi di sicurezza e qualità;
  • il consumo energetico, testato secondo le procedure standard di laboratorio;
  • le informazioni tecniche come: la capacità di raffreddamento e la tipologia di fluidi refrigeranti;
  • la tecnologia inverter, che consente di modulare la potenza del motore una volta raggiunta la temperatura impostata.

Ricorda che la maggior parte di queste informazioni sono chiaramente riportate sulle etichette energetiche, diventate ancora più chiare e trasparenti grazie alle nuove disposizioni europee in materia di consumi energetici. A tal proposito ti segnaliamo che tutti i rivenditori sono obbligati per legge a vendere elettrodomestici e dispositivi elettronici dotati di questo importante documento, che dovrà essere ben visibile e facilmente consultabile dai clienti.

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Meglio un condizionatore fisso o portatile?

La prima scelta che dovrai affrontare riguarda proprio la tipologia di condizionatore, ovvero se scegliere un condizionatore portatile oppure orientare la tua scelta verso un modello fisso, detto anche a “condizionatore a parete”. In questo caso oltre al tipo di uso che intendi fare, dovrai riflettere bene anche su quanto sei disposto a spendere, ovvero sul tuo budget. Infatti, oltre al prezzo di acquisto, per i condizionatori a parete dovrai valutare anche le spese di installazione.

Un’altra variabile da non sottovalutare riguarda la metratura dell’abitazione e delle stanze da climatizzare. In caso di locali molte ampi farai meglio a scegliere dei condizionatori fissi, che consentono di raggiungere rapidamente la temperatura desiderata, impiegando meno energia. Ma vediamo quali sono o vantaggi e gli svantaggi dei vari modelli proposti dal mercato.    

Perché scegliere un condizionatore portatile?

Il primo grande vantaggio dei condizionatori portatili riguarda proprio la possibilità di poterli trasportare da una stanza all’altra della tua abitazione, senza l’obbligo di installare un’unità esterna, decisamente antiestetica. Una volta acquistato il tuo condizionatore portatile potrai metterlo subito in funzione senza attendere l’intervento di un tecnico qualificato e senza affrontare altri costi per l’installazione. Anche i prezzi sono più convenienti e decisamente più contenuti rispetto ai modelli fissi.

In commercio esistono dei modelli “compatti”, ovvero senza “tubo di scarico”. La maggior parte dei modelli portatili sono dotati di un tubo di scarico per l’aria, che oltre ad essere ingombrante e antiestetico, richiede anche l’incisione dei vetri delle tue finestre per espellere l’aria calda all’esterno. Infine, un altro aspetto critico da non sottovalutare riguarda la rumorosità, decisamente più elevata rispetto ai modelli fissi.

Perché scegliere un condizionatore fisso?

Se invece deciderai di optare per un climatizzatore fisso, dovrai calcolare oltre alle spese d’acquisto anche i costi previsti per l’installazione dovuti proprio all’intervento di tecnici qualificati. In compenso avrai però la certezza di prestazione migliori. Infatti, se sceglierai un modello dotato di tecnologia inverter potrai impostare la temperatura desiderata, raggiungerla rapidamente e quindi mantenerla costante riducendo in automatico la quantità di energia assorbita. Un aspetto da non sottovalutare, che garantisce un consumo energetico ridotto e un risparmio in bolletta.

Inoltre, ti segnaliamo che gli ultimi modelli in commercio ti consentono di accedere a diverse funzioni estremamente sofisticate, come: la pompa di calore, la filtrazione dell’aria, la deumidificazione separata, tutte regolabili a distanza, tramite telecomando.

Tra gli aspetti critici dei climatizzatori fissi rientrano i costi delle opere murarie necessarie per l’installazione. Se abiti in un condominio, prima di procedere con la fase di montaggio dovrai preoccuparti di ottenere il parere favorevole dell’assemblea condominiale. Un'altra nota dolente potrebbe infine riguardare i consumi e quindi l’aumento dei costi delle bollette di energia elettrica, due problemi che potrai risolvere facilmente se sceglierai un modello giusto e adotterai qualche piccola strategia per ottimizzare l’impiego di energia.

A tal proposito non dimenticare di valutare le condizioni e costi della tua tariffa per l’energia elettrica e di cambiare offerta o fornitore se non sei soddisfatto dei servizi e dei costi in bolletta. Infatti, in queste particolari circostanze l’attivazione di un'offerta luce conveniente potrebbe essere un primo passo per controllare l’andamento dei consumi e tutelarsi da pesanti variazioni degli importi delle bollette.

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Quale classe energetica conviene scegliere per i condizionatori?

Come per gli altri elettrodomestici, anche per i climatizzatori è prevista una classe energetica di appartenenza, particolarmente utile per avere dei parametri di riferimento in merito ai consumi e alle prestazioni energetiche. Inoltre, ti segnaliamo che a partire dal 1° gennaio 2015 la nuova etichetta energetica per i condizionatori e le pompe di calore aria-aria di potenza nominale fino a 12 kW ha ampliato il numero delle classi di tipo A, aggiungendo inizialmente solo A+ e dopo anche le classi A++ e A+++.

Acquistare un condizionatore appartenete alla classe A o a quelle superiori ti richiederà uno sforzo economico maggiore, che sarà però bilanciato dalla certezza di prestazioni energetiche più elevate consumi più contenuti. Quindi si tratta di un vero e proprio investimento che verrà ammortizzato dalle prospettive di risparmio futuro. Inoltre, tra gli ultimi dati inseriti di recente nelle etichette energetiche rientrano anche delle informazioni oggettive sul livello di sonorità del condizionatore misurata per la prima volta in base alla EN12102, ovvero un parametro oggettivo che esprime la pressione sonora percepita dall’orecchio umano.

Un altro modo per valutare il grado di risparmio ed efficienza energetica del tuo condizionatore è la presenza di alcuni marchi di sicurezza e qualità, tra i più comuni: EuroventISO9001ISO14001CE. Si tratta di parametri di valutazione oggettivi che certificano l’elevato standard energetico del dispositivo e quindi un rincaro sul costo d’acquisto.

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Quanto consuma un condizionatore d’aria?

I consumi energetici e le possibili variazioni dei costi delle bollette elettriche rappresentano una questione un po’ complessa perché influenzati da più fattori. Diciamo subito che i consumi energetici di un condizionatore dipendono solo in parte dalla tariffa per l’energia elettrica scelta (e quindi dal costo della materia) e dal tipo di utilizzo che ne farai. Infatti la quantità di energia assorbita da un condizionatore potrebbe anche dipendere dal grado di isolamento termico delle pareti della tua abitazione che determinerà il tempo necessario per raggiungere la temperatura programmata.

Altri fattori che possono influenzare la quantità di energia assorbita dai condizionatori sono la classe energetica e il tempo di utilizzo. A tal proposito ricorda che se terrai acceso il tuo condizionatore d’aria per circa quattro ore al giorno, il consumo di energia non sarà costante ma solo relativo al tempo che il condizionatore impiega a raggiungere la temperatura impostata. Quindi per un’abitazione ben isolata il tempo di reale impiego di energia si riduce a un numero limitato di minuti. Inoltre i consumi potrebbero subire un’ulteriore contrazione se sceglierai un modello con tecnologia inverter, utile per impostare la temperatura interna e mantenerla costante limitando la quantità di potenza assorbita.

Nonostante tutte queste variabili, è possibile definire - in maniera del tutto teorica - i consumi energetici annui dei condizionatori d’aria (che corrispondono circa a 500 ore di funzionamento) in base alle classe energetica di appartenenza. Ecco i valori rapportati alla classe di consumo:

 

 Classe  Consumo annuo
 A++  321 kWh
 A+  < 734 – 890 kWh
 A  < 891 kWh
 B  891 – 950 kWh
 C  950 – 1018 kWh
 D  1018 – 1096 kWh
 E  1096 – 1188 kWh
 F  1188 – 1295 kWh


Se oltre al consumo energetico annuo teorico, vuoi avere delle indicazioni più precise degli importi da pagare potrai avvalerti di alcuni misuratori di consumi elettrici. Si tratta di piccoli dispositivi da inserire tra la presa dell’elettrodomestico e la presa della ciabatta o della mascherina, utili per misurare l’ammontare complessivo di kWh, Ampere, Volt consumati e il corrispondente prezzo di energia consumata. In commercio ne esistono diverse versioni, solitamente per potenze fino a 3.5 kWh. Munirsi di un apparecchio del genere è senza dubbio un buon sistema per conoscere con precisione il consumo energetico annuo del tuo condizionatore.

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Capacità di raffreddamento e liquidi refrigeranti

Due aspetti importanti che non dovrai dimenticare di valutare sono proprio la capacità di raffreddamento, espressa in Btu/h o in kW, e la tipologia di liquidi refrigeranti impiegati. In merito a quest’ultimo aspetto ti consigliamo di verificare periodicamente dei controlli e, se il tuo impianto è stato installato qualche anno fa, verificare la tipologia di liquido refrigerante utilizzato. Ti segnaliamo che le miscele refrigeranti a norma, ovvero con un impatto ambientale praticamente nullo, attualmente sono l’R134, l’R407C e l’R410A.

La potenza frigorifera, detta anche capacità di raffreddamento, indica proprio la capacità del tuo condizionatore di cedere e assorbire il calore in un’ora. Quindi più alto è il valore BTU/h più il climatizzatore avrà una potenza maggiore. La regola generale da seguire in questi casi è acquistare apparecchi con una capacità proporzionale all’ampiezza dell’ambiente da refrigerare. In questo caso potrai farti consigliare da un tecnico qualificato.

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Condizionatori inverter: come funzionano?

La tecnologia inverter potrebbe essere una valida soluzione per monitorare i consumi di energia ottimizzare l’utilizzo del tuo climatizzatore d’aria fisso. A differenza dei modelli tradizionali, che assorbono energia in modalità costante attraverso l’accensione e lo spegnimento, un climatizzatore inverter assorbe potenza in modo variabile e quindi in funzione della temperatura da raggiungere, offrendo inoltre una duplice funzione perché consentono di raffreddare e di riscaldare l’ambiente a seconda delle stagioni.

Con questa tecnologia potrai avere la certezza di un maggior comfort degli ambienti. Raggiunta la temperatura desiderata potrai mantenerla costante per tutto il tempo di funzionamento. Il sistema di regolazione continuo della velocità consente di calibrare la quantità di energia assorbita, che ovviamente sarà più contenuta una volta che è stata raggiunta la temperatura impostata. I climatizzatori inverter hanno un costo lievemente più alto ma richiedono le stesse procedure d’installazione. Ultimo vantaggio riguarda il minore impatto ambientale grazie alle ridotte emissioni di CO2 e la minima rumorosità.

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Le agevolazioni fiscali 2018 per l'acquisto di un condizionatore

Anche per il 2018 è stato rinnovato con la Legge di Bilancio l’Ecobonus che prevede delle detrazioni fiscali per tutti gli interventi finalizzati all’ottimizzazione energetica della propria abitazione. Se acquisti un condizionatore quest’anno potrai ottenere delle detrazioni IRPEF con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Le detrazioni fiscali sono comprese tra il 50 e 65% in base alla tipologia di intervento.

Se l’acquisto dei condizionatori fa parte di un progetto di ristrutturazione edile la detrazione IRPEF sarà del 50%. In caso di sostituzione dei vecchi condizionatori e acquisto di condizionatori a pompa di calore in grado di assicurare delle prestazioni ad alta efficienza energetica, le detrazioni saranno del 65% per una spesa massima di 46.154 euro.

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