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Doppia fatturazione luce e gas, come chiedere il rimborso

La doppia fatturazione di luce o gas potrebbe verificarsi se, dopo aver cambiato operatore di luce e gas, ricevi due bollette: una dal vecchio e l’altra dal nuovo operatore. Sebbene il cambio di fornitore energetico rappresenti ormai una procedura semplice e molto diffusa, i casi di doppia fatturazione di luce e gas sono ormai diventati frequenti tra gli utenti e vengono gestiti nella maggior parte dei casi con facilità e in tempi piuttosto brevi, seguendo delle procedure molto semplici. 

Se quindi anche tu sei stato vittima dell’ennesimo caso di doppia fatturazione di luce e gas, in questa guida troverai non solo l’indicazione delle procedure da seguire per segnalare l’accaduto all’operatore coinvolto, ma anche tutte le informazioni utili per richiedere e ottenere il rimborso. I casi di doppia fatturazione sono aumentati con l’approvazione del decreto Bersani del 1999 n. 79, che ha permesso la liberalizzazione del mercato energetico e quindi la nascita di tante nuove compagnie energetiche, con il conseguente ampliamento dell’offerta del mercato.

 

 

 

Quando possono verificarsi casi di doppia fatturazione luce e gas?

Come dicevamo, il passaggio al mercato libero ha generato la nascita di nuove compagnie energetiche con la conseguente crescita di tante nuove offerte luce e gas, spesso molto vantaggiose e quindi in grado di garantire un significativo risparmio sui costi delle utenze luce e gas. Delle valide motivazioni che hanno spinto molti utenti a cogliere al volo questa opportunità, abbandonando il vecchio gestore - considerato poco conveniente - e attivando un nuovo contratto con un altra compagnia.

A facilitare la migrazione e quindi la scelta dell’offerta più adatta alle proprie esigenze hanno anche contribuito i vari portali di comparazione online come SuperMoney, in grado di selezionare rapidamente la tariffa più vantaggiosa sulla base dei parametri indicati dall’utente. Occorre però precisare che il problema della doppia fatturazione di luce e gas è dovuto in molti casi a problemi di comunicazione tra i fornitori. Il nuovo fornitore spesso non segnala l’interruzione del contratto e quindi il precedente gestore continua a rilevare i consumi e ad addebitare i relativi costi in bolletta.

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Quali sono le procedure da seguire per segnalare casi di doppia fatturazione?

Se quindi ricevi due bollette di luce e/o gas da due operatori diversi, che si riferiscono però a consumi rilevati nello stesso periodo avrai la certezza di essere “vittima” dell’ennesimo caso di doppia fatturazione di luce e gas. Attenzione però a non confondere questa problematica con i casi di errori di fatturazione luce e gas, che invece prevedono delle procedure di reclamo e di risoluzione diverse. Se vuoi approfondire la questione potrai consultare questa guida realizzata dai nostri esperti.

Nel caso di passaggio ad una nuova compagnia, ricorda sempre di verificare che l’ultima bolletta ricevuta dalla vecchia azienda contenga le diciture “bolletta di ultimo consumo” o “periodo ultimo consumo", generalmente collocate sotto i consumi fatturati. Se non trovi nessuna delle due formule ti conviene sollecitarne l'emissione chiamando il servizio clienti tramite numero verde messo a disposizione dei clienti. Come spesso ricordiamo, saper leggere la bolletta della luce e la bolletta del gas e prestare attenzione a tutte le voci e a tutti i costi riportati in bolletta è un ottimo modo per identificare eventuali anomalie e problemi.

Se invece hai già ricevuto due bollette luce e/o gas da operatori diversi ti consigliamo di non pagare subito i costi fatturati dal vecchio operatore e, nel caso in cui l’addebito avvenga tramite domiciliazione bancaria, contatta la tua banca e chiedi di bloccare il Sepa bancario, spiegando la situazione. Fatto questo primo passo potrai segnalare il problema all’operatore inviando una comunicazione scritta.

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Come inoltrare il reclamo nel caso di doppia fatturazione luce e gas?

L’Autorità per l’energia stabilisce per questi casi che “la richiesta di rettifica venga inoltrata al venditore con cui non si ha avuto alcun contratto di fornitura nel periodo di consumo oggetto della bolletta”. Ciò vuol dire che dovrai inoltrare la tua segnalazione al venditore con cui non hai avuto alcun contratto di fornitura nel periodo di consumo oggetto della bolletta. Se dovessi inviare la richiesta di rettifica al venditore sbagliato, quest'ultimo dovrà informarti dell'errore entro 30 giorni solari, cioè secondo i tempi previsti per la risposta alle richieste di informazione.

La richiesta di rettifica di doppia fatturazione luce e gas dovrà quindi essere inviata all’ufficio reclami della compagnia tramite raccomandata A/R, in questo modo potrai avere conferma dell’avvenuta consegna. Nel testo dovrai indicare i tuoi dati personali (nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo, codice fiscale ed eventualmente la partita IVA) e descrivere in modo dettagliato la situazione.

Ricorda di indicare il numero della bolletta contestata e il periodo al quale si riferisce, e di allegare una copia della bolletta contestata e una copia di un tuo documento d’identità. Inoltre specifica in modo chiaro ed esplicito la finalità della segnalazione, soprattutto quando è finalizzata ad un rimborso. La compagnia energetica dovrà prima verificare se al periodo di fornitura indicato era già avvenuto il passaggio al nuovo operatore. Fatto questo provvederà a risarcire il pagamento entro 20 giorni.

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 Come avviene il rimborso della bolletta contestata?

Se l’azienda fornitrice ha davvero fatturato consumi relativi al periodo in cui non eri più suo cliente, dovrà provvedere alla rettifica dell’importo. La somma che hai già pagato dovrà essere restituita entro 20 giorni solari dalla data in cui l’azienda ha ricevuto la richiesta scritta di rettifica per doppia fatturazione. Se l'importo da accreditare è superiore a quello addebitato nell’ultima bolletta, il credito deve essere versato al cliente con rimessa diretta. Se però l’azienda non effettua il rimborso entro i 20 giorni solari, dovrà corrispondere all'utente una penale di 20 euro. Questa sale a 40 euro se la rettifica arriva al cliente tra 40 e 60 giorni; e a 60 euro se si va oltre 60 giorni.

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