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Bonus gas

Per garantire un valido sostegno economico a tutte le famiglie che vivono una condizione di disagio economico, il Governo ha istituito dal 2009 il Bonus Gas, un’importante forma di agevolazione resa operativa dall’Aeegsi, adesso ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) - con la collaborazione dei Comuni italiani. Lo scopo dell’intervento è sostenere tutte le famiglie a basso reddito attraverso uno sconto sui costi annuali della fornitura domestica del gas.

Se desideri richiedere il Bonus gas dovrai dimostrare di possedere dei determinati requisiti, ovvero rientrare nei limiti reddituali previsti e presentare tutta la documentazione richiesta. In questa guida troverai tutte le informazioni utili per capire come funziona questa particolare forma di sostegno e quali sono i vantaggi. Inoltre, ti spiegheremo quali sono le procedure da seguire in caso di cambio di residenza, cambio di operatore e se è possibile fare un reclamo in caso di mancato accesso al bonus.

 

 

 

Bonus gas 2018: quali sono i requisiti richiesti?

Introdotto dal Governo già dal 2009, il Bonus Gas è stato rinnovato anche per il prossimo anno e potrà essere richiesto dagli intestatari di un contratto di fornitura di gas metano distribuito a rete e destinato ai consumi nell’abitazione di residenza. Sono invece esclusi i consumi di gas in bombola o il GPL. Trattandosi di una forma di sostegno riservata esclusivamente alle famiglie che vivono una situazione economica difficile, la valutazione del reddito Isee costituirà uno dei principali requisiti di accesso.

Infatti, così come accade per il Bonus luce, anche per il Bonus gas sono previsti dei limiti di reddito, ovvero un Isee non superiore ai 8.107.5 euro per ogni nucleo familiare che potrà eventualmente salire a 20.000 euro nel caso di nuclei familiari con più di 3 figli fiscalmente a carico. Un altro requisito determinante sarà la valutazione della classe del misuratore gas che non potrà essere superiore alla classe G6. Ti ricordiamo che la classe del misuratore determina la quantità di gas trasportata in un punto di fornitura e rappresenta il fattore che distingue le utenze domestiche da quelle industriali o commerciali. Si tratta di un parametro verificabile solo dal distributore.

Potranno richiedere il Bonus gas i clienti domestici diretti e indiretti. Nel primo caso si intende il cliente - quindi una persona fisica - titolare di un contratto di fornitura di gas naturale per la sua abitazione. Nel caso di clienti domestici indiretti, si fa invece riferimento a quei casi in cui il richiedente non è titolare di un contratto per la fornitura di gas naturale per la propria abitazione, ma soddisfa le sue esigenze domestiche usando un impianto di tipo condominiale.

In casi del genere il richiedente non deve essere necessariamente l'intestatario della fornitura centralizzata, e potrà essere rappresentato sia una persona fisica sia una persona giuridica, come ad esempio il condominio.

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Quali documenti bisogna presentare per accedere al Bonus gas?

Se desideri richiedere il Bonus gas dovrai come prima cosa compilare l’apposita documentazione reperibile presso gli uffici del tuo Comune di residenza o scaricabile dalla pagina SGAte, il Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle Tariffe Energetiche. Alla domanda dovrai allegare:

  • l’ultimo modello Isee – Indicatore Situazione Economica Equivalente – utile per certificare la situazione economica del nucleo familiare;
  • un documento d’identità in corso di validità;
  • un’autocertificazione che attesti il tipo di utilizzo del gas naturale;
  • il codice PDR – Codice Punto di Riconsegna - utile per identificare il punto di prelievo del gas da parte del cliente finale.  Si tratta di un codice composto da 14 cifre, sempre indicato nella prima pagina della bolletta.

Tutta la documentazione potrà anche essere compilata e presentata anche da una persona diversa rispetto all’intestatario del contratto del gas. In questo caso bisognerà presentare una delega. Se desideri chiedere sia il Bonus Luce sia il Bonus Gas potrai presentare anche una sola domanda.

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Qual è l’importo del Bonus gas e quanto dura?

L’importo del Bonus gas potrebbe variare in base ad alcuni fattori:

  • la finalità d’impiego del gas: acqua calda, cottura cibi o riscaldamento;
  • la zona climatica di appartenenza, identificata dalle lettere dell’alfabeto;
  • il numero di persone che compongono il nucleo familiare e il tipo di vincolo che le unisce (matrimonio, parentela, adozione, ecc…).

Per calcolare l’importo del Bonus Gas previsto per la tua famiglia, potrai accedere al sito dell’Arera, nella sezione Consumatori – Gas, e compilare l’apposito form. Dovrai solo fornire alcune indicazioni in merito al tuo Comune di Residenza, al numero dei componenti del tuo nucleo familiare, alla spesa annuale e alla modalità d’impiego del gas. 

In caso di esito positivo, il Bonus gas avrà la durata di 12 mesi e verrà erogato attraverso le bollette del gas emesse nei dodici mesi successivi alla presentazione della richiesta. Quindi in ogni bolletta troverai l’indicazione dei consumi di gas a cui sarà applicato lo sconto previsto dal Bonus. Se invece fai parte dei clienti indiretti cambierà la modalità di erogazione del Bonus gas che verrà versato in un’unica soluzione, attraverso un bonifico domiciliato.  

In questo caso potrai ritirare la somma prevista dal Bonus presso un qualunque ufficio postale, presentando un documento di identità e il codice fiscale. Una volta terminato il periodo coperto dal Bonus, potrai presentare una nuova domanda. Per avere nuovamente diritto allo sconto non dovranno però verificarsi importanti variazioni rispetto a quanto dichiarato nei mesi precedenti.

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Cosa succede in caso di cambio di residenza o di fornitore?

Sia per il bonus gas sia per il bonus luce è prevista la portabilità totale e gratuita. Questo vuol dire che le agevolazioni previste sui costi delle bollette continueranno ad essere riconosciute indipendentemente dal venditore con cui è attivo il contratto di fornitura di luce e gas. Quindi, qualora decidessi di passare ad un nuovo operatore non dovrai seguire nessuna procedura particolare o fare alcuna segnalazione. Non dovrai effettuare alcuna variazione anche in caso di passaggio dal servizio di maggior tutela al libero mercato.

In caso di cambio di residenza dovrai invece fare una segnalazione al Comune o al Caf compilando l’apposita documentazione prevista per questi casi. Se invece nel corso dell’anno dovesse cambiare la composizione del nucleo familiare - magari per la nascita di un figlio - o la situazione economica, non dovrai comunicare alcuna variazione nel corso dell'anno, ma solo al momento del rinnovo della domanda di ammissione al bonus gas.

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In quali casi viene interrotta l’erogazione del Bonus gas?

Se durante i mesi di erogazione dovessero emergere degli errori o delle incongruenze rispetto a quanto dichiarato, il Comune o il distributore potranno decidere di revocare il Bonus. Le motivazioni potrebbero riguardare:

  • dei dati anagrafici non corretti;
  • una dichiarazione ISEE non veritiera o al di sopra dei limiti stabiliti;
  • il passaggio ad un contratto di gas per uso non domestico;
  • la variazione dell’intestatario del contratto di gas naturale;
  • l’istallazione di un misuratore con una classe superiore a G6;
  • il passaggio dalla formula cliente diretto  a cliente indiretto.

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Si può fare un reclamo per mancata concessione del Bonus Gas?

Se nonostante il possesso di tutti i requisiti richiesti e la presentazione di tutta la documentazione non ti fosse riconosciuto il Bonu Gas, potrai inoltrare un reclamo. In questo caso potrai accedere al Servizio Reclami dello Sportello per il Consumatore dell’Aeegsi e presentare la tua segnalazione. Ti ricordiamo che grazie a questo servizio potrai ricevere l’assistenza necessaria per segnalare e risolvere anche altre problematiche, monitorando anche lo stato di avanzamento della tua richiesta. Il servizio è stato infatti creato per informare e difendere i diritti degli utenti.

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