Meglio scegliere un'offerta a prezzo fisso o indicizzato?

Scopri come funzionano e quali sono i vantaggi offerti da queste due diverse tipologie di offerte per la luce e il gas.

Meglio scegliere un'offerta a prezzo fisso o indicizzato?

Le famiglie e le aziende italiane sono continuamente alla ricerca dell'offerta più vantaggiosa per le proprie forniture di luce e gas metano, sia che si tratti di un consumo domestico sia nel caso di piccole e medie imprese, partite Iva o compagnie energivore. Il mercato dell'energia in Italia prevede due diverse tipologie di offerta da presentare al cliente finale: con il prezzo della materia prima bloccato o con il costo indicizzato che potrebbe comportare variazioni sul prezzo anche consistenti. Va considerato senza dubbio che il costo della materia prima, che si tratta di fornitura di corrente elettrica o gas metano, incide moltissimo sul costo finale della bolletta, contribuendo almeno per il 40% alla formazione del prezzo finale. Scegliere la tariffa migliore diventa dunque molto importante per limitare i costi dei propri consumi, proprio sul costo della materia le compagnie si differenziano in base alle proposte per attirare il maggior numero di clienti.

Tariffa a prezzo fisso o indicizzato per la fornitura di luce e gas

La tariffa a prezzo fisso prevede il costo della materia prima bloccato per un determinato periodo di tempo, in base all'offerta della compagnia: questo periodo può andare in genere dai 12 ai 24 mesi. Scegliendo questa tipologia di offerta il cliente si mette al riparo da eventuali sorprese in bolletta e può stare tranquillo che non subirà scossoni con innalzamenti dei prezzi ma neanche una discesa se il mercato lo prevede. Si riesce dunque a pianificare nel periodo della durata dell'offerta, che in alcuni casi può anche arrivare a 36 mesi, il costo medio mensile (sullo storico dei precedenti consumi). In genere le tariffe a prezzo fisso della materia prima prevedono una fascia monoraria con il costo uguale per tutte le ore del giorno inclusi i festivi oppure bioraria con costi diversi a seconda della fascia oraria di consumo, ovvero per le fasce F1, F2 e F3 che scandiscono il giorno nella fatturazione. Solitamente la fascia bioraria prevede un minor costo della materia prima utilizzata nelle ore notturne e nei festivi, dando un vantaggio in termini di risparmio.

La componente "rischio" nella tariffa a prezzo indicizzato della materia prima

Le offerte a prezzo indicizzato hanno invece una componente di rischio all'interno, ovvero che il costo della materia prima è soggetto a variazioni dei prezzi sul mercato dell'energia. Ciò vuol dire che si avranno mesi e periodi con un costo magari inferiore da quello iniziale del periodo di offerta ma che può anche salire in caso di variazione dei mercati. Se il cliente ha aderito al mercato di maggior tutela (che verrà però soppresso a partire dal gennaio 2023), la variazione dei prezzi è stabilita da Arera (l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) trimestralmente e viene pubblicato il documento ufficiale sul sito istituzionale dell'Agenzia. Se il cliente invece ha aderito al mercato libero, le compagnie possono proporre tariffe indicizzate con sconti e promozioni in base allo storico dei propri consumi, in questo modo l'offerta sarà personalizzata e ricamata sul fabbisogno del singolo utente.

Dunque la sostanziale differenza fra un'offerta luce e gas a prezzo fisso o indicizzato sta proprio nella scelta del cliente finale se vuole rischiare sul mercato affidandosi alla variazioni di prezzo della materia prima o avere la tranquillità di sapere a monte quanto andrà a spendere nei successivi 12, 24 o 36 mesi, riuscendo così a pianificare le spese.

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