Come varia il costo dell'energia per la seconda casa?

Il mercato energetico prevede tariffe più elevate per gli utenti che possiedono più abitazioni oltre alla principale.

Come varia il costo dell'energia per la seconda casa?

Il costo dell'energia elettrica per seconda casa è più alto rispetto a quello previsto per l'abitazione principale. Se quindi possiedi una o più abitazioni, oltre a quella in cui risiedi normalmente, sappi che dovrai prepararti a pagare delle bollette per l'energia elettrica più salate dal momento che l'Autorità per l'Energia ha previsto delle tariffe per la fornitura di energia elettrica diverse per i residenti e per i non residenti. Ciò vuol dire che oltre alla quantità di energia consumata e alle altre voci di spesa, il costo finale delle bollette sarà determinato anche dalla residenza.

Precisiamo subito che mentre il costo dell'energia per la seconda casa prevede delle tariffe diverse per i residenti e per i non residenti, il costo del gas no. O meglio, per la fornitura del gas non sono previste delle variazioni in base alla residenza, ma solo in base alla zona geografica di appartenenza. Il territorio italiano è stato infatti suddiviso idealmente in sei diverse zone climatiche, a seconda delle condizioni climatiche rilevate e quindi delle diverse esigenze di fornitura degli utenti. È per questa ragione che l'accensione dei sistemi di riscaldamento in Italia avviene in maniera progressiva e secondo delle date diverse da Regione a Regione.

Da leggere: Valutare il costo dell'energia elettrica in kWh per risparmiare

Il costo dell'energia elettrica per la seconda casa: come variano le tariffe?

Come dicevamo il costo dell'energia per la seconda casa è più alto rispetto a quello previsto per l'abitazione principale. L'Autorità per l'Energia ha previsto tre diverse tariffe: D1, D2 e D3. Vediamo quali sono le caratteristiche di ognuna di queste tariffe e quale particolare tipologia di utenti si rivolgono.

La tariffa D2 viene applicata ai consumi di energia elettrica delle abitazioni principali, con una potenza massima di 3kW, così come previsto per le utenze di uso domestico. Questo tipo di tariffa prevede diverse classi di consumo che si differenziano a seconda della quantità di energia consumata dall'utente. Lo scopo di questa classificazione è incentivare l'uso responsabile delle risorse energetiche, evitando così inutili sprechi. Oltre che ai consumi, il sistema delle diverse classi di consumo viene applicato anche per il calcolo delle tasse. Infatti se un utente consuma meno di 1800 kW nel corso di un anno, non dovrà sostenere alcun costo extra.

Anche la tariffa D3 è rivolta sempre ai clienti residenti, ma con consumi energetici superiori ai 3kW. Anche in questo caso sono previsti diversi scaglioni di consumo, lo scopo è non solo incentivare l'uso razionale delle risorse ma anche tutelare quegli utenti che registrano dei consumi ridotti. Lo stesso meccanismo a scaglioni è previsto per la definizione delle tasse (le imposte erariali e le addizionali comunali), per gli utenti che consumano delle quantità di energia più contenute non sono previste tasse. Dal 1° gennaio 2009 il costo delle tasse è sempre di 2,329c€/kWh per tutti i consumi.

Il costo dell'energia per la seconda casa previsto dalla tariffa D3

Attenzione, la tariffa D3 è rivolta non solo ai residenti ma anche ai clienti non residenti, quindi viene utilizzata per determinare il costo dell'energia per le seconde case. In questo caso non conta né l'ammontare della potenza installata né la classe di consumo. Per questa tariffa la voce di costo più pesante è rappresentata dalle tasse, che ammontano a 2,51c€/kWh per tutti i tipi di consumi.

Tariffa D1: a chi è rivolta e quali sono i vantaggi? 

La terza ed ultima tariffa è chiamata tecnicamente D1 oppure - con una formula di uno più comune - tariffa bioraria. Questa tariffa è usata da tutti gli utenti che scelgono come sistema di riscaldamento per la propria abitazione le pompe di calore ad alta efficienza e viene adottata solo nel caso di consumi annuali superiori ai 4.500 kWh/anno. In questo caso le voci di costo saranno variabili per quanto riguarda il prezzo della componente energia, che sarà stabilito direttamente dal fornitore scelto. Le tasse e l'ammontare dell'IVA rappresentano invece delle voci di spesa fisse, in quanto stabilite direttamente dall'Agenzia Nazionale.

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