Vendita “porta a porta”: attenzione al rischio truffe

Ecco quali sono le procedure previste per la vendita diretta di contratti di luce e gas e cosa fare in caso di truffe

Vendita “porta a porta”: attenzione al rischio truffe

La vendita diretta dei contratti di luce e gas, meglio definita come vendita "porta a porta", rappresenta una delle circostanze in cui si registrano i maggiori casi di truffe ai danni dei consumatori. Infatti molte compagnie energetiche proprio per ampliare le possibilità di contatto con i clienti ricorrono all'aiuto di venditori qualificati e autorizzati. Nonostante le procedure prevedano in questi casi il massimo della trasparenza, compresa la presentazione al cliente di un tesserino identificativo, il numero di segnalazioni da parte di clienti truffati continua a toccare livelli davvero preoccupanti.

Secondo i dati diffusi dall'Autorità per l'energia, il numero di segnalazioni per truffa avrebbe toccato i 5.000 casi solo nel 2009, mantenendo un trend in crescita anche nei mesi successivi. Invece nel 2008 l'Aeegsi ha erogato multe per oltre 2.6 milioni euro ai venditori di energia e gas non autorizzati. Ad aggravare la questione contribuisce anche la mancanza di un quadro normativo di riferimento in grado di sanzionare i venditori scorretti e quelli che adottano delle pratiche commerciali troppo aggressive.

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Vendita porta a porta: come identificare i truffatori?

La truffa parte il più della volte con la presentazione di un'imperdibile offerta che permette di tagliare i costi delle bollette di luce e gas. A questo segue l'elenco di una serie di condizioni vantaggiose che alla fine si rivelano inevitabilmente false. A tutto questo si aggiunge anche l'attivazione non autorizzata di contratti con l'utilizzo di firme falsificate. Inoltre per assicurarsi la maggior durata del vincolo contrattuale, i venditori forniscono delle informazioni ingannevoli in modo da ostacolare l'applicazione del diritto di recesso da parte del consumatore.

Quali sono le procedure da seguire per i contratti regolari?

Un modo per difendersi dalle truffe dei contratti di energia e quindi verificare che il contratto sia regolare è richiedere al venditore l'invio di una lettera di conferma, o nel caso di contratti telefonici, la ricezione di una chiamata di conferma. Infatti, proprio per regolarizzare il settore e tutelare gli utenti dal rischio di truffa, l'Autorità per l'energia ha disposto l'attuazione di queste due particolari pratiche. In questo modo il cliente può analizzare l'offerta e le condizioni proposte e quindi offrire il suo assenso.

La lettera di assenso informa il cliente dell'avvenuta registrazione del contratto, indica la data d'inizio del nuovo servizio di fornitura, riporta tutte le informazioni relative alla data, luogo e modalità seguite per la sottoscrizione del nuovo contratto; riporta il recapito del cliente e infine la data in cui il venditore ha spedito la medesima comunicazione.

La telefonata di conferma sarà fatta al recapito telefonico indicato dal cliente, va bene sia il cellulare o l'abitazione. L'operatore telefonico dovrà subito chiarire il motivo della chiamata e chiedere al cliente il consenso per la registrazione della conversazione. Il cliente potrà quindi decidere se confermare o smentire la decisione di stipulare il nuovo contratto.

Cosa succede nel caso di contratti non richiesti?

Nel caso di un contratto non richiesto il cliente può presentare subito un reclamo, sia tramite il proprio avvocato sia attraverso l'intervento di un'associazione di consumatori. Il reclamo deve essere inviato il prima possibile e comunque entro 30 giorni dal ricevimento della chiamata di conferma, allegando una copia della documentazione ricevuta dal presunto nuovo fornitore. Se il venditore non ha inviato la lettera di conferma né effettuato la chiamata di conferma, i 30 giorni a disposizione del cliente partono dalla data indicata sulla prima bolletta emessa dal nuovo fornitore.

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