Impianti eolici e fotovoltaici volanti a 15 km dalla Terra, un'idea inglese

L’idea viene da una start up britannica: impianti integrati eolici e fotovoltaici sospesi a 15 km dalla Terra.

Impianti eolici e fotovoltaici volanti a 15 km dalla Terra, un'idea inglese

New Wave Energy, un'innovativa società di produzione di energia elettrica inglese, ha proposto la realizzazione di centrali che sembrano provenire da un libro fantasy: sarebbero infatti "volanti" e cioè sospese sulle nostre teste, a 15mila metri dalla Terra, dove i venti sono stabili. I vertici dell'azienda hanno comunicato di aver richiesto il brevetto per la loro idea.

Gli impianti progettati dalla start up inglese produrrebbero energia elettrica grazie al sole e al vento, quindi green al 100%.

Sarebbero i "droni" (aeromobili a pilotaggio remoto) a permettere la sospensione di questi fantastici impianti di produzione. Sospesi nell'atmosfera con l'ausilio di corrente elettrica prodotta dagli impianti stessi, potrebbero rimanere in volo per un tempo non definibile.

Il sito GizMag riporta alcune caratteristiche dei droni che potrebbero essere l'ausilio per questo innovativo modo di produrre energia elettrica. Sarebbero quadrati e con quattro rotori per la produzione di corrente, ottenuta grazie ad un sistema di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici. Ciascun drone, oltre alla potenza necessaria per mantenersi in volo, produrrebbe circa 50 kw di potenza.

Come arriva fino alla Terra l'energia degli impianti sospesi?

La corrente prodotta arriverebbe sulla Terra grazie all'utilizzo di onde elettromagnetiche, quindi in assenza di cavi. Ad "accogliere" le onde penserebbero le "rectenne", particolari antenne capaci di trasformare le onde in corrente continua.

Il progetto della New Wave Energy che prevede la sospensione delle centrali di produzione di energia a 15mila metri di altezza è pronto, ma per realizzarlo servono fondi, circa 350mila euro. La società inglese, molto probabilmente, raccoglierà il denaro necessario tramite crowdfunding su Kickstarter. Ma non è finita: l'avvio della fase industriale e di vendita richiede altri 35 milioni di euro, questa volta da richiedere a banche e privati.

E voi finanziereste un'iniziativa simile?

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