Fotovoltaico: i metodi migliori per abbattere i costi flessibili

Nel corso di una fiera a Chicago sono state illustrate le soluzioni migliori per ottimizzare i costi flessibili

Fotovoltaico: i metodi migliori per abbattere i costi flessibili

Il fotovoltaico negli ultimi tempi ha visto una diminuzione dei costi relativi agli impianti dovuta soprattutto ad una riduzione delle spese per i pannelli e le installazioni. Il risparmio sugli aspetti tecnologici non è però stato accompagnato da una situazione analoga per quanto riguarda i costi flessibili che continuano a gravare pesantemente sul bilancio delle aziende del settore.

I costi per imposte, polizze assicurative, autorizzazioni, pubblicità e aspetti burocratici in genere continuano a pesare sui produttori che hanno dunque cominciato a studiare i rimedi più adatti ad abbatterli.

Infatti il costo di un watt di fotovoltaico, considerando solamente i pannelli e l'installazione, è compreso tra 1,5 e 2 dollari che diventano 3 o anche 4 se si aggiungono i costi flessibili. L'abbattimento di queste spese porterebbe dunque notevoli benefici. Di conseguenza ci assisterebbe ad un aumento della produzione di fotovoltaico e grandi facilitazioni nella creazione della rete di distribuzione per consentire a tutti i cittadini di usufruire di questo tipo di energia.

Le migliori idee per diminuire i costi flessibili nel fotovoltaico sono state illustrate durante la Solar Power International, una fiera che si è tenuta a Chicago tra il 21 e il 24 Ottobre scorsi. Gli organizzatori dell'evento hanno invitato 9 imprenditori consentendo loro di illustrare al pubblico in 10 minuti le loro proposte per cercare di ottimizzare l'incidenza dei costi flessibili nel fotovoltaico.

La bontà delle soluzioni proposte è stata ribadita dalle affermazioni degli invitati in quanto 6 di loro hanno sostenuto di aver trovato nuovi clienti dopo aver iniziato ad applicare i metodi esposti.

La classifica finale tra i sistemi proposti dagli imprenditori ha avuto come vincitrice una start up denominata Greenlancer che si occupa della progettazione di sistemi fotovoltaici tramite la così detta cloud computing, un sistema informatico capace di memorizzare dati in un complesso di macchine virtuali online. In questo modo la start up ha avuto la possibilità di abbattere i costi flessibili aumentando anche notevolmente il proprio giro di affari in tutte le parti del mondo.

Al secondo posto si è piazzata la società di consulenza informatica kWh Analytics la cui proposta consiste nella creazione di un database con accesso libero che permette a tutte le aziende del settore di accedere senza vincoli alle informazioni in esso presenti. Al terzo posto, infine, la Ultrasolar Technology che ha presentato una soluzione in controtendenza, dal momento che si basa sul miglioramento delle performance dei moduli fotovoltaici.

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