Efficienza energetica significa più occupazione, crescita del Pil e meno Co2

Lo sviluppo della nuova economia porterebbe alla crescita annua della produzione industriale di oltre 65 miliardi euro.

Efficienza energetica significa più occupazione, crescita del Pil e meno Co2

Un recente studio di Confindustria in collaborazione con Rse - Ricerca sul Sistema Energetico - descrive come l'impatto macroeconomico e l'adozione di politiche di gestione strategiche volte a sostenere l'efficienza energetica e il numero di imprese coinvolte (direttamente o indirettamente nella domanda) porterebbero il nostro paese a crescere.

Oggi sono coinvolte nel settore 250.000 imprese. Da qui al 2020, con le opportune policy, la produzione industriale italiana potrebbero crescere di oltre 65 miliardi di euro con un incremento occupazionale di 500.000 lavoratori. Il tasso di crescita sarebbe dello 0,5% sul Pil. Senza considerare l'impatto ambientale che tutto ciò significherebbe: oltre 5,7 miliardi di euro risparmiati, pari al 10% della bolletta energetica nazionale e minori emissioni di Co2 (con derivante risparmio di altri 270 milioni di euro).

Questa ricerca è stata presentata a Roma il primo ottobre, durante il convegno "Smart Energy project". L'adozione di Best Avalilable Technologies in campo energetico, trasformerebbe l'efficienza energetica da una politica di contenimento dei costi nei processi di consumo, a una leva principe per lo sviluppo di attività industriali per il sistema Paese.

"Abbiamo collaborato alla ricerca Smart Energy project - spiega Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse - portando la nostra esperienza nella costruzione di un nuovo approccio metodologico che metta il sistema energetico al centro dell'obiettivo di analisi. Una modalità familiare a Rse e decisiva in una visione che consente di non ripercorre vie, dimostratesi nel passato errate, che avevano badato a premiare, anche con incentivi pubblici, logiche puntuali senza portare beneficio allo sviluppo tecnologico e industriale del settore energetico italiano".

Gli incentivi al fotovoltaico, aggiunge poi Besseghini: "non si sono tradotti in una crescita industriale italiana in questo comparto, cosa che invece può avvenire oggi con l'efficienza energetica. Per farlo occorre un metodo che Rse ha proposto, più complesso, ma che da la possibilità di pacchettizzare l'efficienza energetica in iniziative replicabili dando un nome a una tecnologia che di per sé è difficile da codificare. Si tratta del punto di partenza per poter mettere a valore l'efficienza energetica a livello industriale".

Ricorrere a case-history di riferimento per standardizzare e replicare in modo diffuso i processi di efficienza energetica per la crescita industriale, è l'obiettivo del progetto. Ciò farebbe crescere la produzione industriale, implicando la crescita occupazionale e una sensibile riduzione dei costi della bolletta energetica del nostro Paese.

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