Nuove centrali nucleari in Europa: l’UE pronta a dire sì

In un documento comunitario reso noto da un quotidiano tedesco si parla di finanziamenti a nuovi impianti nucleari.

Nuove centrali nucleari in Europa: l’UE pronta a dire sì

L'energia nucleare è un tema davvero scottante e sempre foriero di preoccupazioni, polemiche e soprattutto grandi affari: nonostante dopo Fukushima si pensava che non ci fosse più spazio per le centrali nucleari in Europa, sembra che invece la Commissione Europea abbia intenzione di incentivarne la costruzione di nuove, come il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung afferma in uno scoop che ha pubblicato dopo essere entrato in possesso di un documento firmato da Joaquin Almunia, il commissario europeo alla concorrenza.

L'aumento della produzione di energia atomica è in realtà ancora tra gli obbiettivi strategici dell'Unione Europea ed i finanziamenti sembrano non mancare, visto che nel documento citato dalla Sueddeutsche Zeitung sarebbe scritto che in futuro gli Stati nazionali potranno finanziare nuovi impianti e che per la costruzione delle centrali nucleari potranno venire messi a disposizione dei contributi economici.

Ad essersi espresse d'accordo con tale documento ci sono, sempre secondo le fonti del quotidiano tedesco, Gran Bretagna, Francia, Lituania, Repubblica Ceca e Polonia, tutti paesi in cui in programma c'è la costruzione di nuove centrali atomiche nei prossimi anni, come in Francia ed in Slovacchia.

Invece si è detta contraria la Germania, già paladina della denuclearizzazione post-Fukushima, molto avanti nella diffusione delle energie rinnovabili e con una politica ambientale avanzata; come afferma il portavoce di Greenpeace Europa, Mark Breddy "i piani per il nucleare di Bruxelles mettono a rischio la politica tedesca dell'Ambiente poiché dopo l'uscita dal nucleare la Germania potrebbe trovarsi circondata da centrali nucleari e rimanere aggrappata alla sua energia rinnovabile".

Comunque bisogna specificare che la politica energetica è principalmente di competenza degli Stati membri, non dell'UE: ma in ogni caso la strada sembra indirizzata verso una direzione abbastanza delineata, ovvero quella dell'affiancamento del nucleare alle fonti energetiche rinnovabili.

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