Il 'supercondensatore' per ricaricare l'iPhone in 20 secondi

La rivoluzione tecnologica è in un “supercondensatore”, inventato dalla 18enne americana Eesha Khare.

Il 'supercondensatore' per ricaricare l'iPhone in 20 secondi

Il futuro è ormai alle porte, e le nuove tecnologie richiedono studi sempre più avanzati e all'avanguardia, in grado di soddisfare le esigenze di tutti i consumatori. A tale scopo, una giovanissima scienziata americana, Eesha Khare, direttamente dalla California, avrebbe inventato e sviluppato il supercondensatore, un meccanismo per ricaricare le batterie di uno smartphone in 20-30 secondi, giusto il tempo di prendersi un caffè.

Ancora è in via di sperimentazione, ma in un futuro non molto lontano, gli smartphone, i tablet e le altre tecnologie futuristiche potrebbero essere ricaricati in pochi secondi, grazie ad una piccola scienziata che ha partecipato alla 64esima edizione del concorso per giovani scienziati, dell'International Science and Engineering Fair, una competizione che si è svolta venerdì scorso a Phoenix (Arizona) alla quale hanno preso parte 1.600 ricercatori provenienti da 70 Paesi. Al concorso, Khare si è aggiudicata il premio in denaro di 50mila dollari, che le permetterà di andare a studiare ad Harvard.

Per stare al passo con lo sviluppo di una tecnologia sempre più avanzata, e con le esigenze dei consumatori, la scienziata americana ha sviluppato il prototipo di un supercondensatore, caratterizzato da una grande capacità di immagazzinare energia elettrica, che se sostituito alle attuali batterie, riuscirebbe a ricaricarsi in 20 secondi, invece che in un'ora, i dispositivi tecnologici, inoltre il supercondensatore ha dimensioni ridotte ed è flessibile, e può durare fino a 10.000 cicli di carica- ricarica carica, ovvero 10 volte di più delle batterie tradizionali, ma l'eccezionalità dell'invenzione, come ha spiegato Intel, è che il supercondensatore potrebbe essere applicato anche per ricaricare l'auto elettrica del futuro.

La scienziata ha spiegato ai media americani: "Ho sviluppato un dispositivo in grado di accumulare energia, è una sorta di deposito che può contenere una grande quantità di energia in un volume molto ridotto", il problema è che il supercondensatore prototipo è stato testato finora solo per alimentare una luce a LED e che si dovrà pazientare, quando non è dato sapere, intanto secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che la 18enne sia già stata contattata da Google.

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