Mini centrali elettriche fai da te determinanti per la produzione di energia

Il contributo delle mini-centrali al panorama energetico nazionale è determinante. L'Aeeg ne ha monitorato la crescita costante, che fa ben sperare per le sorti

Mini centrali elettriche fai da te determinanti per la produzione di energia

Le mini centrali elettriche aumentano progressivamente via via che la cultura della produzione elettrica tramite l'energia solare o altre energie alternative si va sviluppando. Grazie alla loro costituzione e diffusione, il contributo al fabbisogno energetico nazionale dei piccoli impianti "fai da te" risulta essere ancor più determinante.

L'aumento del loro numero è stato, negli ultimi anni, esponenziale: dall'ultimo monitoraggio dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas su impianti con potenza nominale inferiore a 10 Mva emerge, infatti, che nel 2008 risultavano installate 34.848 mini-centrali, con una potenza efficiente lorda corrispondente di 6.627 MW e una produzione lorda di 21,6 TWh, pari al 6,8% del totale nazionale. Nel 2007 si registravano appena 10.371 impianti, per una potenza efficiente lorda di 6.072 MW e una produzione totale di 19,3 Twh.

La crescita più decisa è nel solare: gli impianti fotovoltaici sono passati, infatti, da poco più di 4mila nel 2006 a quasi 32mila nel 2008. Molto più marginale, ma solo numericamente, è il ruolo dell'idroelettrico: gli impianti sono, infatti, appena 1.898, ma assicurano una produzione di 7,1 TWh, contro gli appena 0,2 TWh del fotovoltaico. In ogni caso, nel 58,7% dei casi l'energia prodotta è di origine rinnovabile. Inoltre, all'interno della generazione distribuita, circa 1,9 TWh sono stati prodotti da impianti piccolissimi, con capacità di generazione non superiore a 1MW.

Il contributo delle mini-centrali al panorama energetico nazionale, dunque, non è indifferente, ma come in tanti altri settori anche in questo caso forti sono le differenze sul territorio. Basti pensare a regioni del Nord come Lombardia (potenza installata pari a 1.168 MW, per una produzione di 4.370,3 GWh) o Piemonte (rispettivamente 1.035,2 e 3.287,8), che si confrontano con situazioni come quella della Sicilia (appena 289,4 MW di potenza e 420,1 GWh di produzione).

Uno dei vantaggi della generazione distribuita è il fatto che l'energia viene prodotta e consumata senza spostarsi di chilometri e quindi evitando anche la dispersione nella rete: nel 2008 circa un terzo della produzione lorda di energia elettrica da questo tipo di impianti è stato consumato in loco.

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