Tariffa bioraria: dibattito aperto sulla convenienza

L'Aduc ha smentito le accuse di Corriere della Sera e Il Salvagente sulla non convenienza della tariffa bioraria per l'energia elettrica.

Tariffa bioraria: dibattito aperto sulla convenienza

Pochi giorni fa, sulle pagine del Corriere della Sera e de Il Salvagente, si è aperta una nuova polemica contro l'effettiva convenienza della tariffa bioraria. Secondo quanto si è letto sul quotidiano nazionale e sul settimanale dedicato ai consumatori, la convenienza sarebbe solo una "beffa". A questo proposito, è intervenuta anche l'Aduc affermando, invece, che la tariffa bioraria per l'energia elettrica è ancora conveniente non solo per motivi economici, ma anche ambientali.

Questa tariffa, diventata obbligatoria dal primo gennaio 2010 per i clienti nel regime di maggior tutela, prevede la divisione dei costi energetici in due fasce orarie, promettendo un risparmio in bolletta sui consumi concentrati nelle ore serali-notturne e nel week end. Il Salvagente e il Corriere hanno invece mostrato che non sarebbe realmente così. Seguendo l'analisi del portale Qualenergia.it, che per primo ha denunciato il fatto, Il Salvagente ha individuato come l'esplosione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici ha permesso di contenere il prezzo dell'energia durante le ore "calde", livellando il picco di prezzo diurno (peak shaving). Il picco serale, invece, sarebbe cresciuto in modo anomalo perché, come evidenziato da Giovanbattista Zorzoli, ex amministratore Enel, "i produttori da fonti convenzionali, che ci rimettono nella fascia diurna a causa del solare, cercano di rifarsi la sera".

Anche Assoelettrica avrebbe ammesso la non convenienza della tariffa bioraria: "I costi di produzione salgono perché anche se gli impianti vengono chiamati a produrre solo per 2-3 ore, a causa dei tempi di accensione e spegnimento, devono comunque restare accesi anche per 9 ore". Per cui, lavorano durante il giorno e devono rifarsi con i prezzi più alti alla sera.

A queste accuse l'Aduc controbatte e fa notare che, proprio leggendo con attenzione il grafico pubblicato sul Corriere, se il prezzo medio nel 2011 è stato di 83 euro per MWh alle ore 12, alle 23 il prezzo non arriva agli 80 euro/MWh, per scendere sotto i 50 euro/MWh alle 4 a.m. Inoltre la fascia oraria conveniente arriva fino alle 8 del mattino. Chi vuole risparmiare sulla bolletta luce può ancora pensare di far partire gli elettrodomestici dopo le 23:00. Inoltre, fa notare l'associazione, "concentrare i consumi nella fascia diurna significa aumentare l'inquinamento. Già questa considerazione ci dovrebbe indurre ad un uso razionale dei nostri elettrodomestici".

Confronta le migliori offerte di luce e gas

Chiama gratis